In Italia nemmeno i processi per mafia sono veloci
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Diario, il 28 febbraio 2008

Oggi è arrivata una notizia davvero scandalosa.
Giuseppe Salvatore Riina, 27 anni, il più piccolo dei figli maschi di Totò Riina, è stato liberato, dopo 6 anni, per decorrenza dei termini. Infatti, era stato condannato in appello a 8 anni e 10 mesi per associazione mafiosa ma, in attesa della sentenza della Cassazione, è passato troppo tempo da quando è stato pronunciato il giudizio di secondo grado. E dunque è uscito fuori dal carcere, dove era dal 2002.
Ora, non sto dicendo che "Salvuccio" Riina non dovesse uscire (almeno così sembra dica la legge). La mia è una denuncia di
una situazione indecente e scandalosa della giustizia italiana, in cui nemmeno i processi per mafia riescono a concludersi in tempi decenti.
Due sono le cose: o "Salvuccio" è innocente, e allora è scandaloso che debba aspettare sei anni per dimostrarlo. O "Salvuccio" è colpevole, ed allora è altrettanto scandaloso non solo che si debba aspettare sei anni per dimostrarlo, ma che nel frattempo lo si scarceri.
La giustizia italiana è in crisi. Ma una crisi profonda. Il prossimo Governo dovrà prendere le redini in mano di questa situazione e creare le condizioni per una
giustizia giusta, certa e soprattutto veloce. Chiedo la luna?